Dott.ssa Elisabetta Marra

 

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"La parte più intima ed essenziale dell'uomo è la coscienza. Alla trasformazione della coscienza corrisponde la trasformazione di tutta la personalità" (R. Assagioli, fondatore della psicosintesi)

 

L'inconscio è senza tempo e senza spazio e le energie non riportate alla coscienza vanno a soddisfare dei bisogni, si muovono solo per necessità, non per scelta, non per volontà. Le energie dovrebbero agire (conscio) e non reagire (inconscio). L'obiettivo prioritario della terapia psicosintetica è di ampliare il campo di coscienza.

Ci sono in noi delle formazioni psichiche in parte coscienti ed in parte inconsce.
Si possono paragonare alla pianta del loto in cui il fiore si eleva nella superficie dell'acqua, lo stelo sta nell'acqua e la radice nella terra.
Questa immagine ci conduce al modello centrale della terapia psicosintetica che io attuo e che differenzia la coscienza umana nei livelli inferiore, medio e superiore dell'inconscio.

1. inconscio inferiore
2. inconscio medio
3. inconscio superiore o supercosciente
4. campo della coscienza
5. Io cosciente (o Sè personale)
6. Io superiore (o Sè transpersonale)
7. inconscio collettivo

L'inconscio inferiore porta ad un'analisi delle origini; l'inconscio medio conduce all'esame del funzionamento nel presente; l'inconscio superiore invita all'esplorazione delle potenzialità future.
La terapia psicosintetica accentua l'individualità e l'unicità di ognuno, attribuendo una posizione centrale al SE' , all'anima, all'essenza più intima dell'essere umano, che si situa all'apice della personalità, intesa come un organismo bio-psico-spirituale e relazionale.
Nel corso dello sviluppo le persone strutturano pattern di azione interni che non necessariamente corrispondono a quella che è la loro identità profonda, da qui ne deriva il disagio, il "non sentirsi a casa", l'inquietudine, il senso di inadeguatezza, il vuoto, la mancanza, lo smarrimento.
Il terapeuta diventa il compagno di viaggio, il centro unificatore esterno che pian piano consentirà alla persona di ricollegarsi al proprio centro unificatore interno.
Grazie allo sguardo non giudicante del terapeuta, la persona inizia lentamente a guardarsi a sua volta, con benevolenza ed accettazione.
Si iniziano ad allentare le difese, che assorbono gran parte della nostra energia, imparando gradualmente ad accogliere tutto ciò che c'è in noi, entrando in contatto profondo con la nostra più intima essenza, celata da tante maschere che la vita ci ha indotto ad indossare.